Il felice 1689 di Firenze e le feste e le luminarie di Natale alla SS. Annunziata

Il 1689 a Firenze si contraddistinse per particolari avvenimenti e, almeno a modesto parere di chi scrive, fu uno dei migliori e memorabili anni per le belle prospettive che i contemporanei dovettero immaginare per la città. Ma fantasticare il futuro non lo realizza mai secondo l'intenzione, come ammonisce la nota espressione “eterogenesi dei fini”. Così nel secolo successivo le feste e i progetti del 1689 sarebbero entrati a far parte dei ricordi più malinconici di Firenze ...
Il 1688 infatti finì con una pioggia battente e con la dimora prima a Pratolino e poi a Palazzo Pitti della “serenissima sposa” Violante Beatrice di Baviera (1673-1731), giunta dalla Germania promessa al gran principe Ferdinando (1663-1713), primogenito di Cosimo III. Era una “grand lady”, una gran signora buona e intelligente, che anni dopo sarebbe stata governatrice di Siena e, per il suo affetto cristiano, avrebbe ottenuto la prestigiosa rosa d’oro papale (1727). Avrebbe però dimostrato un solo ‘difetto’ a lei non imputabile: la mancanza di figli e, per questo, dopo la morte dei discendenti di Cosimo III, senza eredi diretti, sarebbe terminata la dinastia Medici, e iniziata quella intransigente e straniera dei lorenesi.
Il 30 dicembre 1688 però la giovane lady era felice e giunse a Firenze in gran pompa con “accompagnatura” di carrozze, di dame e cavalieri. Dall’inizio del 1689 partecipò a feste a lei dedicate. E poiché la stagione non era delle migliori, per propiziare le cerimonie (e di certo anche i lavori di campagna), il 2 gennaio fu scoperto a Firenze nella sua chiesa il corpo di Maria Maddalena dei Pazzi, santa popolare e amata dai fiorentini, per implorare “la serenità del tempo”. Fu fatta anche una solenne processione. E davvero il giorno 6 “si fece bel tempo”.
Non passarono molti giorni. Il 9 avvenne la memorabile “entratura” ufficiale di Violante. Iniziò alle ore 17, dalla SS. Annunziata, con una processione di tutte “le fraterie, e preterie solite venire per il Corpus Domini”.
Tirava anche “un gran vento”, ma ugualmente il cerimoniale si svolse con varie rapprsentazioni tra le quali con una cavalcata di 180 cavalieri vestiti di nero con gli staffieri dalle “vaghe” livree e un corteo di canonici a cavallo delle mule con il loro abito e in capo berretto e cappellino. Poi parteciparono 13 vescovi, i principi Giovan Gastone e Ferdinando e la “sposa” trasportata su una lettiga sotto un baldacchino tenuto da 32 cavalieri vestiti di bianco e con “belle pennachiere”.
Il giorno dopo si collocarono le luminarie, vennero sparati i fuochi da Palazzo Vecchio e organizzati feste e banchetti pubblici.
Il 12 gennaio invece cadde una “gran nevata” e tutte le strade di Firenze furono ricoperte da almeno mezzo metro di neve. I cerimoniali però furono ugualmente rispettati e si prolungarono al mese successivo: una bellissima mascherata con i principi, le dame e i cavalieri (il 21), il calcio in piazza Santa Croce (il 23) – tornò nel frattempo gran vento (il 25) – e la commedia al teatro in via della Pergola intitolata l’ Incendio di Troia con finti combattimenti e balli (il 29).
Il 13 febbraio sotto gli Uffizi si tennero bizzarri “salti mortali, e di corda” e, in ultimo, “alla presenza d'infinito popolo, fece un volo una donna saltatrice dal campanile di Palazzo Vecchio fino alla fine degli Ufizi”.
Si chiuse quindi il carnevale (il 22) al quale intervennero i giovani figli di Cosimo e Violante vestita da “gran sultana”. Scrive il diarista– con orgoglio –, che lei “aveva indosso il valore di 600 mila scudi di gioie”.
Aprile invece fu travagliato dal maltempo, da un diluvio d'acqua e da sei “saette”. Il 26 ne cadde una sul campanile del duomo e un’altra alla SS. Annunziata senza “male di sorte alcuna”…
Passò quindi a miglior vita papa Innocenzo XI (12 agosto) “e alla sua morte si sentì un tremoto, e piovere assai per più giorni, cadde folgori e saette, et in Roma rovinò un muro di braccia 36 [più di 20 metri], e venuta la nuova in Firenze si suonorono le campane di tutte le chiese ...".
Morto un papa ... a ottobre fu eletto l'anziano Alessandro VIII Ottoboni che avrebbe regnato circa un anno e mezzo. In città vennero ancora seguiti i cerimoniali d’uso, i fuochi con lo sparo dalle fortezze e suonarono di nuovo tutte le campane.
Il 18 dicembre morì l’anziano “Giovanni dei Medici”, figlio di don Giovanni e di Livia Vernazza, nato a Venezia nel 1619 e adottato dalla corte fiorentina. Il 19 fu esposto in San Lorenzo con bandiere e catafalco.
Fu questo l’ultimo avvenimento pubblico e di rilievo in città. Il Natale era alle porte pronto a coronare degnamente un anno movimentato e pirotecnico. Alla nostra SS. Annunziata fu occasione di liturgie solenni, di luminarie e della amatissima musica, come si trova scritto nelle Cronache del convento:

“A dì 25 dicembre detto. Domenica.
Ricordo, come fu celebrata in questa nostra chiesa la solennità del Santo Natale de Nostro Signore Giesù Christo con la solita pompa di questi ultimi anni, con apparar gli archi delle cappelle, farsi bellissime musiche sugli organi, e la luminaria intorno il cornicione del corpo della chiesa e a 2 [cornicioni] della cupola, e accendersi le lumiere appese a gli archi delle cappelle (che servirono anche per la funzione della Novena) alla Messa della notte, e dell'Inno sino al fine del Vespro. Cantò le messe ed i vespri il nostro molto reverendo priore provinciale il padre maestro Giovanni Francesco Maria Poggi fiorentino [vescovo di San Miniato dal 1703, † nel 1719 in concetto di santità]; fu la notte, e tutto il giorno, conforme il solito, grandissimo concorso di gente.
Le seguenti feste furono solennizzate, stando l'uso antico, con farsi sette parati, i quali furono fatti ancora nella festa de' Santi Innocenti (nella quale già se ne facevano cinque) conforme l'uso moderno da circa dodici anni in qua”.
Allora a Firenze era in nuce anche il matrimonio (1691) tra Anna Maria Luisa figlia di Cosimo III e il vedovo Giovanni Carlo Guglielmo di Neuburg che alla fine del 1689, come riporta la memoria successiva, si trovava a Firenze:

“Ricordo, come il serenissimo principe N. di Neuburgo cognato dell'Imperatore, del Re di Spagna, del Re di Portogallo etc., trattenendosi per suo divertimento in questa città di Firenze, dove giunse alquante settimane sono, viene ogni giorno, almeno una volta, ma spessissimo due volte, a visitare questa nostra chiesa per venerare la Santissima Immagine della Beata Vergine Annunziata; e ogni sera della Novena del Santo Natale intervenne alla funzione, sodisfacendo in questa guisa al suo devotissimo spirito, e honorando, benché incognito, colla sua presenza, la nostra chiesa”.

Paola Ircani Menichini, 16 dicembre 2023.
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